ACCA – L’ISPETTORATO DELLE 13 PROVINCE
Titolo | ACCA – L’ISPETTORATO DELLE 13 PROVINCE |
Titolo originale | ACCA13 区監察課 ACCA 13-ku Kansatsu-ka |
Genere | Mistero, Poliziesco, Thriller |
Durata | 12 episodi (24 min.) |
Anno | 2017 |
Regia | Shingo Natsume |
Soggetto | Natsume Ono (manga) |
Sceneggiatura | Tomohiro Suzuki |
Character design | Norifumi Kugai |
Musiche | Ryo Takahashi |
Una produzione | Madhouse |
In breve | L’organizzazione ACCA ha il compito di controllare le 13 province del regno di Dowa, al fine di preservare la pace e impedire rivolte interne. Jean Otus, vicecomandante dell’ACCA, viaggia tra i distretti provinciali, per ispezionare i dipartimenti staccati e valutare l’operato dei suoi subordinati. Ma al novantanovesimo compleanno del sovrano incominciano a girare voci di un possibile golpe ordito da una provincia ribelle. Ai piani alti si teme il coinvolgimento dell’organizzazione, che a breve sarà smantellata, e dello stesso Otus. |
![]() Le cose però stanno diversamente. L’immagine della pipa è diversa dall’oggetto reale. E la suspense non può essere generata da una sinossi intrigante. Quindi ACCA 13 è un thriller venuto male? Niente affatto, se si esclude il finale sottotono, può essere considerato un piccolo gioiellino. Paradossalmente si fa di tutto, a livello di scelte registiche, per rallentare l’azione e sfiorare la maniera: dal ritmo inusuale per il genere all’attenzione per i dettagli. Ma sono proprio queste stonature che creano suggestioni e amplificano il mistero. Più che una storia di spionaggio, ACCA 13 ricorda un noir. Abbiamo un ispettore ambiguo, che non si sa bene come riesca a procurarsi le sigarette (a Dowa sono un lusso riservato per pochi) e che regge poco l’alcol. Non sembra credere molto nel suo lavoro ed è impassibile di fronte a ogni situazione. Ha un migliore amico che indaga su di lui, spiando i suoi spostamenti e sfruttando le sue debolezze. C’è anche una dark lady che non si capisce da che parte stia. E naturalmente non manca un mistero da scoprire: chi è il traditore della patria? Lo spettatore è disorientato, non sa da che parte stare e si domanda se può fidarsi di un protagonista difficile da decifrare. Ma soprattutto si accorge di rimanere coinvolto dalle atmosfere che si respirano. La suspense e i colpi di scena, a volte imprevedibili a volte scontati, emergono lo stesso anche senza l’azione. Ma come si diceva all’inizio, particolarità o pecca che sia, Acca 13 non è una storia mozzafiato. |
Punti di forza | Character design e grafica molto particolari. Personaggi con luci e ombre. Buone le atmosfere. |
Punti di debolezza | Ritmo troppo lento. I flashback chiarificatori annullano il clima di sospetto. Finale non all’altezza delle aspettative. |
Visione del mondo | I molti volti della verità e della giustizia non possono mettere in discussione gli enti statali (che si chiamino ACCA o CNEL poco importa!) |
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Non sono molto d’accordo con la recensione. Per me è un anime che ha veramente sorpreso. I disegni potrebbero non attrarre i più giovani, ma la profondità della trama e l’intreccio sono magistrali. Non è una serie veloce, va assaporata con calma facendosi accompagnare dal fumo delle sigarette pensierose di Jean e dai profumi del cibo di ogni singola provincia. 12 puntate dense e succose che valgono molto di più della durata complessiva, anche se non snocciolano per bene tutto e correndo nel finale.
Questo anime è, in conclusione e se ce ne fosse ancora bisogno, il segno che la produzione giapponese è a un livello che in pochi occidentali capiscono a pieno.
Ciao Flavio, grazie per il tuo contributo. Anche a me la serie ha veramente sorpreso. Sono d’accordo con te e, come ho scritto, la ritengo un piccolo gioiellino. Però ho qualche perplessità sul finale che secondo me rovina un po’ le aspettative. Ad ogni modo, ci fa piacere confrontarci con altri punti di vista!